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 31/08/2004 00:37 | |
Origine nome
Pietra chiazzata, come indica il suo nome dal greco.
Classe
Fa parte della famiglia dei quarzi.
Costituzione
Ossido di silicio e sovente con inclusioni organiche, quali resti di radiolari.
Colore
Giallo, ocra, verde, rossastro, bruno, ma quasi sempre screziati, striati o punteggiati, con macchie e zone dipendenti da sostanze estranee all'ossido di silicio base.
Durezza
6,5-7
Imitazioni
Quasi tutte la varietà di calcedonio vengono imitate con fusioni vetrose.
Tradizione
I primi ritrovamenti archeologici di diaspri risalgono ai Babilonesi e agli Ittiti (popolo dell'Asia Minore, la cui civiltà si è sviluppata tra il 2200 a.C: e il 1200 a.C. circa, anche se la cultura ittita restò viva per altri cinque secoli. Gli Ittiti furono fortemente influenzati dai Babilonesi, popolo con i quali confinavano, come dimostrano traduzioni dell'epopea di Gilgamesh) e, nonostante una buona durezza (6,5-7 come tutti i quarzi) furono intagliati ed incisi anche da Egizi, Greci, Fenici ed Etruschi.
Terapia olistica
Molti scarabei furono realizzati in diaspro, nella convinzione che questa pietra preservasse dai veleni, proteggesse il sistema digerente e soprattutto aiutasse il parto. L'idea che il diaspro avesse una peculiare virtù per le donne incinte durò oltre mille anni, come è testimoniato sia da Plinio, che da Marbodo, vescovo di Rouen nell' XI secolo. I Cinesi consideravano il diaspro verde una Yu, una gemma sacra come la giada. Il verde, il colore centrale dello spettro, emesso dalle piante, ha più di ogni altro avuto "speciali attribuzioni" magiche e terapeutiche. Un diaspro verde si pensava potesse assicurare la pioggia e quindi un buon raccolto, tanto nei miti orfici, quanto nelle tradizioni degli indiani d'America. Ancora oggi, nelle terapie olistiche, viene considerata la pietra dei terapeuti, come cristallo "del ricambio".
Provenienza
I giacimenti più importanti sono in India, Usa, Francia e Germania.
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