ADUNQUE LA PITTURA E' DA ESSERE PREPOSTA
A TUTTE LE OPERAZIONI
PERCHE' CONTENITRICE DI TUTTE LE FORME CHE SONO,
E DI QUELLE CHE NON SONO IN NATURA"
( LEONARDO DA VINCI).
Oltre che una tecnica per produrre valore aggiunto, l'operazione artistica va intesa come un atto non controllabile solo dalle mani che comporta una tensione psicologica irrazionale e una serie di rischi, il cui superamento richiede energia individuale e spesso un largo consenso sociale. Così si è sviluppata una mitologia, relativa all'artista, che certo affonda nella preistoria, e che è stata razionalizzata, a partire dal Rinascimento, attribuendogli la denominazione di "genio". Il pittore, e spesso con crisi personali, diventa responsabile, senza sapere perchè, insieme ai sacerdoti, del rapporto con il divino, che fra l'altro è costretto a visualizzare o a simbolizzare. Egli dipingendo la Madonna e i Santi, funge da intercessore fra la divinità e i fedeli e, con l'efficacia degli esempi di pio comportamento da lui posti sotto gli occhi dei devoti, contribuisce in modo fondamentale a costituire o trasmettere forme devote collettive e private. L'artista, in quanto mago, deve avere una iniziazione non solo tecnica, ma per così dire religiosa, mistica, filosofica.