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MARGHERITA

Ultimo Aggiornamento: 08/07/2004 13:39
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08/07/2004 13:39

Descrizione:
Le piante erbacee comunemente chiamate “margherite” sono in realtà alcune specie di crisantemi. Il loro fiore composito è fatto di tanti piccoli fiori tubulosi o dotati all’esterno di un petalo di colore bianco o giallo. In Italia sono diffuse specie annuali come il “Chrysanthemum coronarium”, con fioritura in luglio-agosto, e anche specie perenni come il “Chrysanthemum leucanthemum”, che fiorisce da maggio a settembre. Entrambe sono reperibili in numerose varietà presso i fioristi, ma è facile anche coltivarle nel proprio giardino. I cosiddetti margheritoni sono specie perenni ma resistono all’inverno solo nei climi caldi. I crisantemi d’autunno sono invece di più difficile coltivazione, e le piante fiorite in vaso sono il risultato di complesse tecniche di protezione e di forzatura. Possono invece essere piantate in giardino, con maggiori probabilità di attecchimento, le piante a fiori piccoli.


Tipi di terreno:
Qualsiasi tipo di terreno risulta adatto: un suolo ricco, non troppo umido e fertile garantirà un maggiore sviluppo, a patto che la competizione con altre piante non sia troppo impegnativa.

Temperatura:
Le margherite preferiscono clima temperato o mediterraneo, e le specie annuali passano la stagione invernale sotto forma di seme. Le specie perenni sono in genere abbastanza rustiche, ma difficilmente resistono nei climi molto freddi.

Luce:
Le margherite crescono meglio in pieno sole ma anche in leggera ombra vivono bene, in quanto zone troppo ombreggiate favoriscono la diffusione di parassiti.

Acqua:
La resistenza alla siccità dipende dalla specie, ma bastano in genere annaffiature regolari, poco abbondanti, per rendere quelle annuali più floride.

Cure:
Le margherite riescono a crescere anche sui terreni poveri, con scarse cure colturali, ma un terreno da giardino ricco di humus e ben drenato garantisce migliori risultati. Si effettua spesso una cimatura iniziale per favorire l’accestimento e la formazione di piante più ramificate e con più fiori. Un diradamento dopo la semina può rivelarsi utile per garantire uno sviluppo più regolare.
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