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ALCUNI MIRACOLI DI PADRE PIO

ALCUNI MIRACOLI DI PADRE PIO

Durante la seconda guerra mondiale,tra i tanti militi americani e di altre nazioni, sono logicamente migliaia i fedeli italiani che accorrono da Padre Pio per chiedere una preghiera, una grazia, delle assicurazioni sui loro congiunti in guerra. Trattandosi di notizie riguardanti persone che il Padre non conosce e che si trovano nei luoghi più disparati d'Italia e del mondo, si può intuire come l'aspettativa della gente è sempre quella di avere una risposta profetica, una rassicurazione che il familiare, il parente è vivo. Ma non sempre Egli dà una risposta esauriente, non sempre sà o è al corrente. Non se la sente, a volte, di dare sempre una risposta che plachi il turbamento e l'inquietudine di coloro che gli si rivolgono. Nella sua schiettezza e semplicità dice quello che sà. Per il resto invita sempre a pregare e sperare. "Si, è vivo", "Tornerà", o ancora:"Aspettate e sperate". "Pregate, pregate" oppure: "Non so nulla" (Yves Chiron, Padre Pio, Una Strada di misericordia, Edizioni Paoline, pag. 243). I santi, anche i più grandi, quelli che vivono pienamente immersi nel soprannaturale e quindi nella comunione mistica con Dio, hanno degli sprazzi di profezia, dei momenti di luce nei quali il Signore permette loro di comunicare quello che Lui vuole, per il bene delle anime, e quindi anche delle profezie, dare delle risposte a chi, nell'ansia e nel dolore, aspetta un parola di consolazione, di speranza o di certezza. Ma non sempre è così. Ci sono dei momenti in cui i santi non possono dare alcuna risposta. Solo chi vuol barare può permettersi di dire di sapere tutto. Padre Pio, invece, quello che sà lo dice, quello che ignora non lo dice, sollecitando a pregare e sperare, perché Dio può veramente tutto.

Ma più che parlare, padre Pio agisce, opera laddove la sua presenza viene invocata. Anche lontano o lontanissimo da S.Giovanni Rotondo. Tantissime persone, tra cui molti soldati, hanno testimoniato di essere scampati a un pericolo grazie alla sua protezione. C'è un episodio avvenuto durante i bombardamenti di Pescara. Un gruppo di persone si rifugia al pianterreno di un edificio di quattro piani e qui, con il cuore in tumulto per le continue esplosioni, piange e prega tenendo in mano una foto di Padre Pio e gridando:"Padre Pio salvaci!". Improvvisamente una bomba prende in pieno l'edificio, sfondando il quarto piano e poi il terzo, il secondo, il primo, arrivando come un rombo di tuono a pianterreno, proprio dove si trova questo gruppo di persone che prega. "Padre Pio salvaci!" le parole di tutti sembrano precedere l'esplosione. Ma l'ordigno non esplode

MIRACOLO AVVENUTO A RIGNANO GARGANICO

Scambio di vite tra zia e nipote, a Rignano Garganico. Si tratta di un ennesimo miracolo compiuto nel nome e per intercessione di Padre Pio da Pietrelcina. La storia, di cui oggi si ha la più piena e veritiera conferma ha la sua genesi, maturazione e conclusione nel lontano 1979. La più anziana, su sua insistente preghiera rivolta al Frate Santo, all'improvviso muore nel novembre del medesimo anno, l'altra, sofferente a causa di un male oscuro, alla fine si salva e vive tuttora. Ecco, comunque, come si sono svolti i fatti. Vincenzina Vincitorio, così si chiama la "miracolata", allora 50enne, colpita da una improvvisa ed inarrestabile emorragia all'apparato urinario, viene ricoverata presso il reparto di ostetricia e di ginecologia di Casa Sollievo della Sofferenza. E' il 23 dicembre 1978. Trascorre nel nosocomio una ventina di giorni, tra accertamenti e terapie mediche, senza ottenere il pur minimo miglioramento. Per cui, viene sottoposta ad esame istiologico. La diagnosi è quella che si temeva sin dal primo momento: carcinoma. Ne viene consigliato l'immediato trasferimento in un centro adeguato. Così la Vincitorio il 24 gennaio si trova degente presso gli Ospedali Civili di Brescia. Qui le vengono ripetuti ad uno ad uno tutti gli esami. Intanto, l'ammalata peggiora di giorno in giorno fino alla disperazione. Soffre non tanto per i dolori fisici, quanto in conseguenza di una serie di preoccupazioni di carattere psichico. Il suo chiodo fisso è la famiglia. Pensa al marito disoccupato, ai suoi sette figli, di cui cinque in età infantile, lasciati in paese alle cure della figlia undicenne e sotto controllo di una zia, di cui si dirà. Tale è il suo stato d'animo, al momento dell'evento miracoloso. Il 17 febbraio, la donna dovrà essere sottoposta ad un complicato esame, diretto a stabilire scientificamente l'entità della proliferazione tumorale. La notte precedente non riesce a chiudere occhio, si gira e si rigira nel suo letto, afflitta da mille pensieri. Ad un tratto nota di fronte a sé un vegliardo cappuccino. "Guarirai" - gli dice. Lì per lì la donna, intontita dalla malattia, non fa caso a quello che ha sentito. Si alza e va al bagno. Al rientro nel corridoio incontra due uomini vestiti da metalmeccanici che le indicano una croce. La signora Vincenzina si dirige sempre frastornata verso l'oggetto e nota che al posto del Cristo c'era uno frate barbuto. "Ho alleviato la tua croce - si sente dire dal cappuccino - da domani potrai ritornare dai tuoi figli e da tuo marito". La donna impaurita come non mai fa ritorno subito a letto e si addormenta sul colpo. L'indomani viene visitata dai medici, che non possono far altro che assicurare la sua improvvisa guarigione. Il cancro era sparito nel nulla. Dopo qualche giorno viene dimessa e fa ritorno a casa. "Solo a Rignano - ci dice Vincenzina - ho capito che ero stata miracolata da Padre Pio, che da allora mi protegge, come mi protegge dal cielo la zia Giuseppina". La signora Vincitorio è tuttora in vita ed è in buona salute.

(dal sito http://padrepio.interfree.it/ )