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Il Divisionismo è una corrente artistica nata in Italia alla fine del XIX secolo e attiva fin verso la metà del secondo decennio del '900. Il Divisionismo prende le mosse dal Pointillisme francese di Seurat e Signac, basato sul principio della scomposizione del colore nei suoi elementi di base, rifacendosi alle ricerche ottiche sulla luce ed il colore di Chevreul. Il Divisionismo riprende queste teorie rielaborandole in testi teorici, come quello di G. Previati Principi scientifici del divisionismo (1906), che spiega: "(Il Divisionismo) riproduce le addizioni di luce mediante una separazione metodicamente minuta delle tinte complementari". Il Divisionismo si impone all'attenzione della critica e del pubblico con la Prima Triennale di Milano del 1891, e viene sostenuto in particolar modo dal critico ed artista Vittore Grubicy de Dragon. I maggiori interpreti del Divisionismo sono, oltre a Previati, Segantini, Morbelli, Pellizza da Volpedo, Nomellini. Accanto ai soggetti naturalistici e simbolisti, il Divisionismo viene applicato anche a tematiche sociali. Il Divisionismo ha grande importanza per il successivo movimento del Futurismo, che vede nella scomposizione del colore un mezzo per esprimere il carattere di simultaneità della realtà.