Curiosità dalla città di San Marco

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
PerikleVe
00sabato 16 agosto 2003 21:12
Curiosità dalla città di San Marco



CURIOSITÀ SU VENEZIA
by PerikleVe
________________________________________________________

LA GONDOLA
La gondola è lunga oltre undici metri: è quindi lunghissima, considerando che può venir governata anche da una sola persona (sebbene esperta).
La gondola è costruita con tredici differenti tipi di legno.
La gondola è asimmetrica: la sua forma a banana le consente di essere governata anche da un solo rematore.
La gondola è allestita secondo il peso e l'altezza del suo gondoliere.
L'ornamento sulla prora della gondola contribuisce al bilanciamento dell'imbarcazione con il suo peso.
Originariamente le gondole erano di vari colori; l'eccessivo sfarzo fece si che il governo della Serenissima imponesse un colore standard: il nero.
Non è vero che il colore nero della gondola è dovuto ad un lutto. Il colore del lutto a Venezia era il rosso.
Le gondole sono dotate di un a copertura rimovibile in legno chiamata "Felze" che ripara gli occupanti dalle intemperie oltre che dagli sguardi indiscreti.
I gondolieri un tempo erano parte del personale di servizio permanente di una famiglia e, data la loro posizione che consentiva loro di conoscere tutte le "marachelle" dei padroni dovevano essere degni di fiducia.
La gondola diventa un mezzo manovrabile solo quando il gondoliere è a bordo, in quanto il suo peso (non centrale all'imbarcazione) riporta l'assetto in una posizione neutra.
Il "ferro de prua", ovvero il fregio sulla prua della gondola stilizza il cappello ducale con sotto sei punte rivolte in avanti (i sestieri della città) ed una rivolta indietro (l'isola della Giudecca).

MURANO
La lavorazione del vetro venne trasferita da Venezia all'isola di Murano per il pericolo di incendi, visto che la gran parte delle case era costruita in legno.
L'isola di Murano, peraltro parte integrante della città ha sempre goduto di particolari privilegi, quali fregiarsi di un proprio simbolo (un gallo con una serpe nel becco), avere un proprio governo locale e coniare monete commemorative.

PONTI
Sulla chiave di volta dei ponti di Venezia un tempo vi era uno stemma con il Leone. Tutte queste effigi vennero scalpellate via durante la dominazione austriaca della città, ma una di questi si salvò cadendo nel canale sottostante (isola di Murano).

IL LEONE DI CHIOGGIA
Gli abitanti di Chioggia vengono talvolta bonariamente presi in giro dai veneziani per le dimensioni del Leone di S.Marco posto su una stele di quella città. Viene detto "El gato" (il gatto).

NAPOLEONE
Si racconta che Napoleone Bonaparte al suo arrivo a Venezia si espresse così nei confronti dell'aspetto della chiesa di S.Simeon piccolo: "Ho visto molte chiese senza cupola, ma nessuna cupola senza chiesa".

SAN SIMEON
"San Simeón, no me ne impásso" è una strana espressione veneziana che si riferisce ad un bassorilievo rivolto verso la chiesa di S.Simeone Profeta, raffigurante un personaggio a mani alzate quasi a dire "Non ne voglio sapere nulla, non tiratemi in mezzo"...

CURIOSITÀ
"Te fasso véder che ora che xe" è una strana espressione veneziana che si riferisce alla veduta che si ha dal mezzo delle due colonne in piazzetta S.Marco, luogo delle esecuzioni capitali. Si vede in primo piano la torre dell'orologio...

GHETTO
Il termine "ghetto" nasce a Venezia, dato che agli ebrei venne destinata dal governo una zona che in precedenza era destinata a "getto", ossia una fucina per la fusione delle bombarde e di metalli in generale.

CIAO
Il saluto "Ciao" è una contrazione di "So sciávo", ovvero "Servo suo" di goldoniana memoria.

CROCIATE
In occasione della quarta Crociata i cantieri dell'Arsenale di Venezia vararono in breve tempo quasi la metà della flotta della Cristianità.

SANTI
Una zona di Venezia, con relativa chiesa è dedicata a "S.Stae". Non lo troverete nei calendari, né viene festeggiato ad Ognissanti, visto che si tratta di una deformazione del nome Eustachio.

Il casinò di Venezia è in prossimità della chiesa di "S.Marcuola", come anche appare nelle brochures e nelle guide. Santo inesistente, giacché si tratta di una deformazione del nome Ermágora.

"S.Provolo", in prossimità di S.Marco è dedicata ad un altro santo inesistente, visto che si tratta di una deformazione del nome Próclo.

"S.Servolo", isola tra Venezia e Lido è dedicata ad un altro santo inesistente, visto che si tratta di una deformazione del nome Servilio.

L'ultimo squero, ovvero cantiere per la costruzione di gondole con metodi tradizionali (Ciao, Nedis) si trova a "S.Trovaso". Anche questo santo non esiste, è una deformazione di Gervasio.

Campo "S.Stin" a Venezia, dopo adeguata traduzione in italiano, vuole essere dedicato a San Stefano confessore.

Campo "S.Polo" a Venezia, dopo adeguata traduzione in italiano, vuole essere dedicato a San Paolo.

A Venezia la chiesa di "S.Simeon Grando" è piccola, quella di "S.Simeon piccolo" è imponente. Questo perché quel "Grando" è riferito non alla chiesa ma a S.Simeone Profeta, detto appunto "Il grande". "S.Simeon piccolo" invece si riferisce all'Apostolo Simone.

"S.Alvise" a Venezia, dopo adeguata traduzione in italiano, suona "S.Lodovico da Tolosa".

"S.Aponal" a Venezia, dopo adeguata traduzione in italiano, suona "S.Apollinare".

Non cercate S.Lio dell'omonimo campo a Venezia sul calendario: si tratta di una deformazione di S.Leone.

SALUTI VENEZIANI
"Duri" è un saluto che tuttora viene usato a Venezia, e deriva dal grido "Duri ai banchi!" che invitava i vogatori delle galere a reggersi saldamente ai banchi di voga nell'imminenza di uno speronamento.

LE NAVI VENEZIANE
I vogatori delle galere veneziane, ad eccezione di un ultimo breve periodo (dal 1549), non erano carcerati ma bensì uomini liberi; spesso questi erano anche volontari.

CURIOSITÀ COMM.LI
I primi negozi dotati di un primitivo tipo di vetrina apparvero a Venezia in campo S.Margherita.

VARIE
Per reati gravi commessi da appartenenti al clero era d'uso a Venezia il "supplizio della cheba", ovvero l'imprigionamento in una gabbia appesa al campanile di S.Marco.

Il termine "Dogaressa" indica la consorte del Doge solo quando incoronata tale, e questo non sempre avvenne.

La prima lotteria di cui si trova testimonianza a Venezia è datata 1521 fu gestita da un privato cittadino, tale Girolamo Franco, con licenza del Governo.

Tra il 1515 ed il 1598 si trovano varie testimonianze di preti e pievani rimossi dal loro incarico in Venezia per eccesso d'ignoranza.

"Arcella" era il nome della cassa che conteneva la biancheria e quant'altro in dote alla sposa. Questo contenitore, spesso intagliato, veniva fabbricato da uno specialista: il "Casseler".

"Mortus est et no plus bulegàribus" è una scherzosa frase in "latinorum", popolare presa in giro del latino clericale per dire "È morto e non si dimena (bùlega) più".

Sembra che il termine "Marionetta" derivi da piccoli fantocci per bambini detti "Marie di legno" (o "Marióne" quando più grandi), ispirati alle "Marie de tola" della veneziana Festa delle Marie.

La forchetta da tavola venne importata a Venezia da Bisanzio intorno all'anno 1077 dalla Dogaressa Teodora, moglie del Doge Domenico Selvo e sorella dell'Imperatore d'Oriente Alessio. In Francia la suddetta posata arrivò soltanto nel 1379.

Anticamente i mercatini a Venezia erano chiamati "bazar".

Esisteva in Venezia un organo dello stato, il "Collegio delle pompe" incaricato di verificare se vi fossero eccessi nei comportamenti dei cittadini, nello sfarzo o nel modo di vestire.

"Capire el bergamo" è una simpatica frase di uso comune che significa "Capire finalmente una cosa difficile", riferita all'oscuro significato delle frasi in dialetto bergamasco!

Il 21 Agosto 1485 quattro galere veneziane vengono assaltate da sei navi francesi: 130 morti e circa 300 feriti tra i veneziani. Tra l'equipaggio delle navi francesi c'è un tale Cristoforo Colombo...

Le galere veneziane erano navi commerciali armate quanto una nave da guerra, con tanto di bombarde e balestrieri per scongiurare gli attacchi dei pirati.

La merce più richiesta alle galere veneziane che facevano rotta sull'Inghilterra e gli altri paesi della costa Atlantica era l'uva passa !

Se i malavoglia sono ben noti, non tutti sanno che "buonavoglia" era il nomignolo dei volontari che prestavano servizio nelle galere.

Saggezza popolare: "A pensar mal se fa pecà (peccato), ma se indovina sempre".

La cupola della cattedrale di S.Pietro di Castello è alta 54 metri, ovvero soli quattro metri in meno del romanissimo "cupolone".

Le abitazioni più alte di Venezia si trovano nel Ghetto dove, a causa della carenza di superficie edificabile per le limitazioni imposte alla numerosa comunità ebraica le case si svilupparono in altezza.

Probabilmente tutti hanno visto in piazzetta S.Marco le colonne di Todaro e Marco, importate dall'oriente nel XII secolo. Dovevano essere tre, ma una cadde in laguna e non fu più recuperata.

Solo l'avanzata tecnica nelle costruzioni navali ha consentito di costruire la Sala del Maggior Consiglio in Palazzo Ducale. La travatura del soffitto è in legno, non ha colonne ed è lunga ben 54 metri.

Durante il mese di Maggio e nel giorno della Sensa si possono vedere sulla Torre dell'Orologio tre Re Magi meccanici preceduti da un angelo che ogni ora sfilano davanti ad una immagine della Madonna e fanno un inchino.

Nella sola Venezia si stampava la metà di quelli che consideriamo libri antichi. L'editore forse più conosciuto era Aldo Manuzio, (Aldus) conosciuto anche da chi attualmente usa un certo programma per la videoscrittura...

A Venezia vi è una statua di Niccolò Tommaseo che lo rappresenta davanti ad una pila di libri (i libri alle spalle). Non chiedete di Tommaseo: è conosciuto come "el cágalibri". (omissis).

La basilica di S.Marco, come del resto la piazza si trovano in un'area della città piuttosto bassa. Bastano una ottantina di centimetri di marea per allagarla. Nonostante ciò sappiate che sotto alla basilica vi è una splendida cripta.

Nonostante le restrizioni che la Serenissima impose alla numerosa comunità ebraica, Venezia fu una delle città più tolleranti in assoluto: diverse nazionalità e religioni si mescolavano continuamente sotto l'impulso del commercio.

______________________________________________
PerikleVe
Modificato da PerikleVe 17/08/2003 22.00
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 06:52.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com