CERVARA DI ROMA

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marina53
00mercoledì 23 giugno 2004 19:16
E' considerato uno dei dieci paesi più belli d'Italia A pochi chilometri dalla Capitale, é' situato nel parco dei Monti Simbruini sulla strada di montagna che congiunge Arsoli a Subiaco e domina dall'alto la valle dell'Aniene


Cervara di Roma, pittoresca località a circa 70 chilometri dalla Capitale, compresa nel Parco Naturale Regionale dei Monti Simbruini, ricca di bellezze naturali e di tesori d'arte ha avuto sempre un idilliaco rapporto con grandi artisti nella pit tura, nella scultura, nella poesia, nella musica: Hèbert, Bianchi, Alberti, Morricone hanno reso omaggio a Cervara con opere di inestima bile valore artistico.
Come ogni comunità tende a riconoscersi, specie nelle persone di una certa età, nella propria storia, nelle proprie tradizioni, nella semplice quotidianità paesana e nel comune ricordo di fatti e personaggi.

Fortemente amata dai paesani che per motivi di lavoro erano emigrati in pianura (soprattutto a Roma), scoperta dai forestieri, Cervara, impreziosita da pregevoli sculture, chiamata la Montagna d'Europa per la pace nel mondo, (Nel 2000, dopo la "Porta del III Millennio " di Gabriel Caruana, le manifestazioni artistiche continuano con il completamento del progetto "La Montagna d'Europa" una grande, complessa, scultura sulla pietra che in questi anni ha lanciato un messaggio di pace al mondo, attraverso l'arte.)mostra una vivace attività, soprattutto nella bella stagione, attraverso iniziative culturali, sociali e il ripristino di antiche usanze e festività

Le solenni processioni del Venerdì Santo, del Corpus Domini, dei Santi Protettori Elisabetta e Felice, della Inchinata, con le immagini dei Santi portate a spalla, accompagnate dalle note di bande musicali, creano significativi ed importanti momenti di unione nella comune fede religiosa , seguiti da meravigliose ed indimenticabili giornate di festa che richiamano una massiccia partecipazione di turisti e di paesani giovani ed anziani.
L'avvenimento più atteso e più caratteristico è il ballo della Mammoccia, pupazzo di cartapesta in costume tipico cervarolo che, con l'accompagnamento della locale banda della Diana , alla mezzanotte del 16 agosto chiude, con un grande falò, i festeggiamenti del ferragosto .
Le tradizioni contadine e le sagre paesane ci consentono un piacevole ritorno al passato, alle origini, al "come eravamo" ed al "cosa facevamo", con la rievocazione degli antichi mestieri e la riproposizione di piatti tipici e di ricette ormai quasi dimenticate, come le pezzarelle, le sagne, ju recalicu, pizza e erbe, carni alla cif e ciaf, carufulatu ecc.

Molto importante è il recupero del costume delle donne cervarole, che rischia di estinguersi, infatti, ormai non c'è più la consuetudine di indossarlo e attualmente esistono soltanto due o tre costumi originali, che possono servire da modelli per auspicabili riproduzioni da indossare da parte delle giovani donne nelle feste più caratteristiche, arricchendo i cortei e le sfilate.

Cervara, infatti, da vari anni sta cercando di rivalutare le manifestazioni tradizionali, di riscoprire luoghi e attività caduti in disuso e di valorizzare il proprio patrimonio culturale attraverso la realizzazione del museo dedicato a I nuovi primitivi e di quello degli Ex voto, per ritrovare le proprie radici e la propria identità.


dal sito "Le Alpi di Roma"


Lassù a oriente,
un presepe è sul monte!
Lungo l'erta
e fin sulla vetta
archi, vie anguste,
casette vetuste,
che si tengono per mano.

Biagio Maturilli



[Modificato da marina53 23/06/2004 19.17]

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