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LA BASILICA CATTEDRALE DI GALLIPOLI (LECCE)

Ultimo Aggiornamento: 28/07/2004 16:27
Utente Junior
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28/07/2004 16:27


LA BASILICA CATTEDRALE DI GALLIPOLI (LECCE)

Questo insigne monumento sacro fu costruito nella prima metà del XVII sec. da maestranze gallipoline su disegno dell’arch. Giovan Bernardino Genuino. Esibisce una facciata in carparo locale che rappresenta un esempio unico, in Gallipoli, di barocco alla leccese espunto da canoni decorativi che l’architetto Giuseppe Zimbalo aveva felicemente sperimentato in trenta anni di frenetica applicazione in monumenti della provincia e di Lecce in particolare, col risultato di riuscire ad equilibrare e ad armonizzare gli elementi dorici classici preesistenti con partiture dal fastoso fraseggio barocco, realizzato con l’inserimento, accanto alla granulosa e tufigna pietra locale, della duttile e compatta pietra leccese.

Il suo interno si sviluppa su tre navate scandite da un colonnato in carparo con elegante e sobrio decoro ad intagli della pietra, mentre trionfano i differenti piani di colore, dalle rutilanti dorature delle cornici lignee, finemente intagliate, all’ esuberante cromatismo delle enormi tele e dei pregiati marmi.

Trionfa il colore degli oltre 700 mq. di tele dipinte tra ‘600 e ‘700 da una schiera di artisti locali e napoletani tra i quali vanno segnalati i gallipolini Giovan Domenico Catalano (Madonna delle Grazie - quarto altare della navata di sinistra) e Giovanni Andrea Coppola, uno dei maggiori rappresentanti della scuola pittorica pugliese del XVII secolo (S. Francesco di Paola e Visita dei Re Magi -secondo e terzo altare della navata di sinistra- S.Agata -altare del transetto- S.Oronzo, Assunta e Anime purganti -primo secondo e terzo altare della navata di destra. Pure suo un S.Giorgio che uccide il drago nel transetto).

Il resto della decorazione pittorica fu realizzata nel primo trentennio del ‘700 da Andrea e Carlo Malinconico che applicarono qui in Gallipoli la lezione pittorica del napoletano Luca Giordano.Gemello di quello della Badia di Monte Cassino è il maggiore altare marmoreo del ‘600, opera dell’architetto napoletano Cosimo Fanzago, esuberante di decorazioni policrome in marmi pregiati, lapislazzuli e madreperle. Stupendo pure il ligneo coro fastosamente intagliato in noce nel XVIII secolo dal gallipolino oriundo tedesco, Giorgio Aver

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