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Storia del "Palio di Siena" ... le contrade

Ultimo Aggiornamento: 24/07/2004 16:53
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24/07/2004 16:47

La Contrada: GIRAFFA


Ultima vittoria: 16 agosto 1997 Giuseppe Pes detto "Il Pesse" su Quarnero, Capitano Fabio Caselli

La vittoria più bella: Il 1954 fu l'anno di Gaudenzia, la mitica cavallina bianca, tre vittorie su tre carriere, con quella del sedici agosto che resta tuttora nella leggenda del Palio. Gaudenzia toccò alla Giraffa, il cui capitano, Demolito Fini, affidò la monta a Marino Lupi detto "Veleno", fantino che aveva esordito nel luglio precedente proprio per i colori di Provenzano. Naturalmente la monta più adatta per Gaudenzia era quella di Vittorino che però fu bloccato dal Nicchio per montare Rosella. Dalla mossa scapparono primi l'Onda e la Giraffa, il cui fantino ebbe il merito di portare Gaudenzia nettamente in testa prima di cadere in maniera goffa dopo la prima Curva del Casato. Nelle retrovie, dopo una partenza infelice, Vittorino recuperò diverse posizioni, portandosi in testa al secondo giro a San Martino. Fu l'inizio di un leggendario duello fra uomo ed animale, Gaudenzia contro Vittorino, il suo fantino ed allenatore. Per il resto della carriera lo scosso della Giraffa tallonò il Nicchio, con il colpo di scena che si ebbe a pochi passi dal bandierino. Vittorino fu costretto a nerbare la "sua" Gaudenzia, che con un guizzo incredibile riuscì a passare con la testa sotto il nerbo, vincendo di un soffio davanti al suo amico fantino e beffando il Nicchio, la contrada del suo proprietario Benito Giachetti.

La rivalità: Attualmente l'Imperiale Contrada della Giraffa non ha rivali, anche se fino ad un recentissimo passato è stata divisa da un acceso antagonismo con il Bruco. Le due contrade restarono in buoni rapporti fino agli inizi degli anni trenta, in seguito ad alcuni screzi le relazioni ufficiali si deteriorarono e non mancarono episodi di violenza, fra tutti l'assedio dei brucaioli alla stalla della Giraffa nel 1945. Dopo dieci anni, un tentativo di riappacificazione andò a monte, creando nuovi incidenti e crescenti tensioni che si sono ripercosse in molte carrire. La rivalità si è trascinata fino a pochi anni fa, nonostante un'evidente sproporzione numerica a favore del Bruco, cessando dopo un accordo fra le dirigenze. La pace ha portato fortuna ad entrambe le contrade, nel 1996 il Bruco è tornato al successo dopo ben quarantuno anni, nel 1997 la Giraffa ha realizzato uno storico cappotto.

La curiosità: Il tre è un numero che porta decisamente bene ai colori giraffini. Sono infatti tre i cappotti realizzati dalla contrada, un record. Il primo nel 1807, a luglio con Batto, ad agosto con Mattio. Il secondo nel 1897, sempre con il cavallo Febo, a luglio con Scansino, ad agosto con Massimino. Il terzo nel 1997, storia recente, con i due successi sfolgoranti del capitano Fabio Caselli, a luglio con Il Pesse e l'indimenticabile Penna Bianca, ad agosto con lo stesso fantino ascianese su Quarnero. E nel 2097 ? Ai posteri l'ardua sentenza... Ancora il numero tre determinante nella storia giraffina, la Contrada di Provenzano si fregia infatti di tre titoli, conquistati in occasione di carriere dedicate a particolari avvenimenti della storia del nostro paese. La Giraffa è Reale per aver vinto il Palio del 16 luglio 1887 alla presenza del Re e della Regina. Imperiale per la carriera vinta il due luglio 1936, dedicata appunto all'Impero. Repubblicana per la vittoria conseguita il sedici agosto 1946. Proprio il Numero Unico del 1946 si intitola "Reale, Imperiale, Repubblicana", per sancire questa particolarità giraffina.

Il personaggio: Classica figura di passione contradaiola fu il barbaresco della Giraffa, Oreste Vannini detto "Bellocchio". Innamoratissimo della sua contrada, al posto della cravatta indossava dei pon-pon bianco rossi ed all'occhiello portava sempre un garofano con i colori amati. Addirittura versava nelle casse contradaiole il suo compenso da barbaresco. Bellocchio rivestì un ruolo determinante nel successo dell'agosto 1929, infatti la cavallina Orfanella era piuttosto malconcia, avendo un'infezione ad una zampa, quando si pensava addirittura di rinunciare alla carriera il barbaresco trovo la soluzione al problema, con una violenta secchiata riuscì a far aprire la ferita. Sparita l'infezione la cavalla corse e vinse il Palio addirittura scossa. Bellocchio restò legatissimo ad Orfanella, tanto da portarne una foto nel portafoglio fino allla sua morte, avvenuta pochi giorni dopo la strepitosa vittoria del 1954.


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