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Storia del "Palio di Siena" ... le contrade

Ultimo Aggiornamento: 24/07/2004 16:53
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24/07/2004 16:45

La Contrada: SELVA

Ultima vittoria: 2/07/2003 Sgaibarre su Zodiach

La vittoria più bella: Mai vittoria fu più significativa per la contrada della Selva come quella del 16 agosto 1953. Infatti, oltre a rompere un digiuno che durava da 1919, con quella vittoria la Selva aprì un periodo costellato da numerosi successi che ha portato la Contrada di Vallepiatta per ben undici volta prima al bandierino dal 1953 al 1987. Anche negli anni precedenti la dirigenza selvaiola non aveva lesinato sforzi per tornare alla vittoria, ma la sfortuna sembrava accanirsi contro la Selva che arrivava seconda a ripetizione. Nell'agosto 53, la Selva ebbe in sorte Mitzi che fu affidata all'Arzilli che nel luglio precedente l'aveva montato per l'Oca. Dalla mossa uscirono primi Selva, Istrice, Onda e Lupa. Dopo un breve tratto in cui fu prima la Lupa, prese il comando l'Istrice con Mezzetto sulla sorprendente Dorina. Il fantino di Camollia si mantenne primo per due giri con la Selva che riuscì a passare all'ingresso della curva di San Martino. Sembrava fatta per l'Arzilli ma la sua caduta, avvenuta subito dopo il sorpasso ai danni dell'Istrice, rese palpitante il finale della carriera. Infatti, Mitzi scosso, arrivò con una traiettoria molto larga alla curva del Casato, tanto da fermarsi in mezzo ai carabinieri che li prestavano servizio, pare che proprio uno di loro riavvò l'azione del cavallo della Selva con un calcio ben assestato, rendendo vana l'affannosa rimonta dell'Istrice.

La rivalità: Attualmente la Contrada della Selva non ha rivalità. Tuttavia, in passato era in lotta aperta con la confinante Pantera, il tutto dovrebbe risalire al Palio dell'ottobre 1745 quando la Selva, che era prima, fu fermata dalle bastonate della Grifa, una panterina scesa in pista per favorire la sua contrada. Anche in questo caso non sono mancanti tentativi di riappacificazione sfociati poi in risse furibonde. Famosa è una cena organizzata in tal senso finita a pugni solo perchè un rappresentante di una delle due contrade, mentre si apprestava a pronunciare le prime frasi di un discorso di riconciliazione, versò inavvertitamente del vino addosso ad un altro, scatenando la furia dei presenti. Questa rivalità si estinta con il tempo e fra la fine dell'ottocento e gli inizi del nostro secolo.

La curiosità: Il periodo nero per la Selve si aprì con la vigilia della vittoria del 1919 che rimarrà famosa per la coltellata a Bubbolo, fantino senese molto quotato in quegli anni. I migliori cavalli toccarono alla Selva ed alla Tartuca, i selvaioli contattarono per la monta Bubbolo che aveva difeso a luglio i colori di Vallepiatta. Il fantino però preferì andare in Tartuca, contrada per la quale aveva vinto nel 1914, provocando il malcontento dei selvaioli. La scintilla scoccò durante una prova, i dirigenti della Selva montarono Randellone al solo scopo di dare noia a Bubbolo. I due, finita la prova, si azzuffarono coinvolgendo anche alcuni rappresentanti delle due contrade, incappando in tal modo nella squalifica immediata. Per Bubbolo la squalifica fu una vera e propria disdetta perchè era sicuro di vincere il Palio, quindi adirato si recò nella Selva con alcuni suoi parenti. Le sue intenzioni non dovevano essere tanto amichevoli, la discussione subitò degenerò spuntarono fuori bastoni e coltelli, un selvaiolo colpì Bubbolo che tramazzò al suolo in un lago di sangue. Nonostante ciò il fantino riuscì a recarsi nel vicino ospedale e mentre lottava con la morte, la Selva vinse il Palio con Morino su Stellino. Il drappellone fu portato in Vallepiatta dai carabinieri che arrestarono il presunto aggressore, per ricordare questo evento i selvaioli scrissero dietro il cencio "Palio di sangue". Per una versione più approfondita di questo episodio, vai alle pagine della Selva e clicca su "Storie di contrada"

Il personaggio: Il capitano della rinascita selvaiola fu Umberto Bonelli, che prese le redini della contrada nel 1945. Il suo mandato non iniziò nel migliore dei modi, con il Palio di luglio di quell'anno che fu caratterizzato dalla brutta corsa di Pietrino su Montecucco che provocò la violenta reazione dei selvaioli contro il proprio fantino. Anche negli anni seguenti le cose continuarono ad andar male con la Selva che colezionava secondi posti, con Mezzetto e Salomè protagonisti sfortunati di entrambi i Palii del 1951. Il non vincere provocò anche delle divisioni interne alla contrada che si trovò in quegli anni in una crisi acutissima. Ma il capitano Bonelli, insieme al priore Bindi Segardi ed al vicario Periccioli, non si perse d'animo e finalmente il 16 agosto 1953 lo scosso Mitzi riportò il Palio in Vallepiatta dopo trentaquattro anni. Bonelli restò in carica altri nove anni, conquistando altre tre vittorie nel 1955, nel 1960 e nel 1962, aprendo il fantastico ciclo selvaiolo che frutterà in totale undici successi in trentatre anni.


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