Ginepro

Storia
Da tempi biblici il Ginepro è simbolo di protezione. Dedicato a Giove, Dio degli dei, era considerato immortale, in riferimento al suo legno pregiato e "incorruttibile", capace di combattere il veleno inoculato dagli animali e le pestilenze.
Queste proprietà erano riconosciute anche nel lontano Tibet, dove i monaci bruciano da tempi antichissimi le foglie per allontanare e combattere le malattie.

Caratteristiche
Il Ginepro appartiene alla famiglia delle Cupressaceae.
E' un arbusto che può raggiungere i cinque metri, ramificato e caratterizzato da una corteccia di colore rosso-bruno, che si stacca in strisce longitudinali.
Le foglie, di colore verde grigiastro, sono verticillate e terminano con una punta rigida e pungente. I fiori sono separati, ovvero si hanno piante con soli fiori maschili, e altre con fiori femminili.
I primi sono riuniti in piccoli coni gialli protetti da squame triangolari, mentre i secondi sono racchiusi da tre brattee che si trasformano in un frutto sferico nero o bluastro, carnoso, che contiene semi di colore bruno chiaro.

Habitat
E' originario della regione mediterranea, della zona che si estende dalla Norvegia artica alla Russia, delle regioni himalayane nord occidentali e dell'America settentrionale.
Si trova nelle brughiere, nella macchia mediterranea ma anche nei boschi di conifere.

Coltivazione
Spontaneo.

Raccolta
Si utilizzano le foglie, i frutti e il legno. Le foglie si raccolgono dalla primavera all'autunno, attraverso la recisione dei rametti sui quali sono inserite.
I frutti si raccolgono quando hanno raggiunto la piena maturità e diventano di colore nero, mentre il legno deve provenire da rami di almeno un centimetro di diametro.

In cucina
Il Ginepro è utilizzato per aromatizzare arrosti e carni conservate, salse e conserve all'aceto, ma è famoso soprattutto nel mondo dei liquori: un chilo di bacche può aromatizzare oltre 400 litri di gin.