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AMARANTO

Ultimo Aggiornamento: 21/06/2004 15:25
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21/06/2004 15:25

Il nome di questa pianta deriva dal greco "amarantos" (=che non appassisce). Nella mitologia greca le Dee amavano essere festeggiate con ghirlande di amaranto, mentre i romani attribuivano all'amaranto il potere di tenere lontana l'invidia e la sventura. Nel 1600 - 1800 veniva impiegato per ornare gli abiti, in quanto si pensava fosse in grado di donare benessere fisico.


L’Amaranto appartiene alla famiglia delle Amarantacee che comprende più di 500 specie, e veniva considerato dagli Atzechi un alimento sacro, costituendo la base della loro alimentazione e di quella degli Incas già 3.000 anni fa.

E’ una notevole riscoperta per l’alimentazione sana e naturale, date le sue caratteristiche particolarmente interessanti. Le sue proteine sono di altissima qualità, paragonabili addirittura a quelle del latte, e con un alto grado di assimilazione*. Ricchissimo di Lisina, un aminoacido essenziale di cui sono in genere carenti i cereali, arricchisce tutti i piatti in cui viene inserito. Associato ad altri cereali, in particolar modo al frumento ed al farro, offre una biodisponibilità massima.

Ha un elevato contenuto di calcio, di fosforo, di magnesio e di ferro, quest’ultimo molto importante per bambini, adolescenti e donne che generalmente ne hanno maggior bisogno. Grazie inoltre all’elevato contenuto di fibre, ha un effetto positivo sulla digestione e sul ricambio.

Si riconosce dal colore rosso cupo (chiamato proprio rosso amaranto) ed è possibile vederlo arrampicare sulle terrazze ed i muri delle case, anche italiane, essendo coltivato come pianta ornamentale.

L’assenza di glutine risulta particolarmente gradita a chi ha l’intestino delicato o soffre di celiachia, il gusto è gradevole e particolare, sia da solo che accompagnato con verdure o altri cereali. Si consuma generalmente in chicchi o soffiato, mentre per la farina è bene ottenerla con un piccolo mulino casalingo, sempre più diffuso, per mantenerne la freschezza. Da ricordare di usare spesso come base per le pappe dei bambini o come ingrediente pregiato di minestroni di verdura per convalescenti ed anziani.

E’ così versatile che può essere aggiunto, anche solo per le sue proprietà, ad ogni preparazione a base di cereali: da solo può completare una minestra, con il riso rende il piatto più croccante, con il frumento diventa una miscela ricca e nutriente, addolcisce orzo e farro rendendoli meno rustici, mentre con il miglio diventa quasi una crema su cui stendere verdure oppure, nel caso di monopiatto, i legumi di stagione.

E’ da limitarne comunque l’utilizzo con le proteine, in quanto come tutti i cereali, si sposa egregiamente con verdure cotte e crude, ma fa un po’ a pugni con latticini, carne e uova: preferire in tal caso il monopiatto.

Se ne può usare anche la farina, ma non potendo lievitare da sola per l’assenza di glutine, è bene miscelarla a farina di farro, di kamut o di frumento.
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