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le fate

Ultimo Aggiornamento: 03/06/2004 13:17
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03/06/2004 13:17

Il termine Fata deriva dall'antico "faunoe" o "fatuoe" ,che nella mitologia pagana indicava le compagne dei Fauni, creature dotate del potere di predire il futuro e di presiedere agli eventi umani.
La denominazione Fata deriva anche da "fatica", parola che nel Medioevo fu sinonimo di "donna selvatica" cioè di donna o ninfa dei boschi, delle acque e, in genere, del mondo naturale.
Le Fate sono esseri soprannaturali dotati di potere magico grazie al quale possono cambiare aspetto e farlo mutare agli altri. Frequentano caverne, rocce, colline, boschi e sorgenti; sono pronte a correre in aiuto degli innocenti e dei perseguitati; riparano torti, vendicano offese, ma possono essere maligne e vendicative. Secondo la tradizione presenziano spesso alla nascita degli uomini per conferire loro doni o maledizioni, e influenzarne l'esistenza in modo benevolo o malevolo.
Le Fate sono esseri di natura estremamente complicata, e il l oro comportamento è regolato da un codice morale molto lontano dal nostro.
La maggior parte di questi piccoli esseri, quali che siano le loro dimensioni, il loro aspetto e il loro carattere, possiede poteri nascosti e può a suo piacimento distribuire la buona e la cattiva sorte. Quindi, quante più cose sappiamo sul conto delle Fate, tanto maggiori sono le probabilità di uscire incolumi da un incontro con loro. Quando si ha a che fare con le fate è di capitale importanza trattarle con attenzione e riguardo. E' fin troppo facile offenderle e guai a chi si prende delle libertà ...
Le Fate sono attratte incessantemente da ogni forma di creatività e soprattutto dagli istanti di grande commozione ed emotività, ai quali cercano di partecipare. Gli amanti, i poeti, gli artisti, gli scrittori, gli scultori, i tessitori, i musicisti, tutte le arti invero riconoscono un debito nei confronti di una forza non identificabile, invisibile, capricciosa, sensibile,del i cata, inafferrabile e potente: l'ispirazione, la "Musa".
Quello delle Fate è un mondo d'incanti cupi, di bellezza affascinante, d'incredibile bruttezza, di superficialità incallita, di spirito, malizia, gioia e ispirazione, di terrore, riso, amore e tragedia.
E' molto più ricco di quanto le favole lascino credere


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Dove si trova il regno delle Fate? A volte appena sopra l'orizzonte, a volte sotto i nostri piedi.
In ogni paese del mondo c'è un regno delle Fate; quindi ci sono Fate italiane, Fate americane, Fate francesi, Fate russe, Fate inglesi etc.etc.
Nel Galles pensano che il regno delle Fate si trovi in un'isola, nel canale di San Giorgio, al largo della costa del Pembrokeshire.
Gli Irlandesi chiamarono Hy Breasail l'isola fantasma che, secondo loro, si trovava ad ovest e che secondo loro accoglieva il regno delle Fate.
Mentre per i britannici l'isola fantastica è l'isola di Man.
Ma la più famosa delle isole magiche è senz'altro l'isola di Avalon.
Il leggendario Re Artù si dice vi sia stato incoronato e che in seguito, ferito a morte, vi sia stato portato per essere curato da quattro Regine delle Fate, e che il suo corpo immerso in un magico sonno sia nascosto nel cuore di una collina dell'isola.
Il Regno delle fate può svelarsi all'improvviso in q ualsiasi luogo, luminoso e scintillante, e sparire con la stessa rapidità.
Terrapieni, forti e colli antichi sono le altre dimore tradizionali delle Fate, e a riprova di ciò, la parola gaelica che indica le Fate è Sidhe, che significa popolo delle colline.
Le pareti delle caverne scelte dalle Fate per dimora, trasudano gocce dorate.
Ogni collina ha il suo Re e la sua Regina; di solito, però, sono legati da un vincolo di fedeltà a un Gran Re, dei quali il più conosciuto, l' "Oberon " dei poemi cavallereschi medievali, deve la sua bassa statura ad una maledizione che gli fu lanciata durante il battesimo.
Le isole non sono tutte uguali, alcune galleggiano sull'acqua, altre sono appena sotto la superficie e spuntano solo di notte, oppure una sola volta ogni sette anni.
O ancora, parecchi metri sotto l'acqua, ma solo in apparenza, la zona dove sorge l'isola è completamente asciutta, ma circondata da un muro d'acqua a mò di scogliera.
Al largo della costa del Galles, si dice che a volte si possano scorgere i " Verdi Prati dell'Incanto", una terra che si intravede appena sotto la superficie del mare, ricoperta di alberi e fiori ed erba, fra gli steli e i fili nuotano i pesci.
Molti laghi del Galles proteggono dal mondo esterno le dimore delle fate, nascondendole alla vista degli esseri
umani.Oppure, come nel caso della Dama del Lago, la superficie d'acqua è solo un'illusione creata per proteggere da occhi estranei l'ingresso della propria dimora.

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I balli delle fate (che vanno pazze per la musica e la danza) sono famosi, e i saloni dei loro castelli si riempiono spesso di invitati elegantissimi. Però le feste più belle si tengono nei boschi, dove le Fate si radunano nelle notti di luna per ballare o per giocare con una palla d'oro.
I luoghi di riunione preferiti sono le radure tra gli alberi oppure la cima di una collina imbiancata dai raggi lunari o un grande prato liscio e morbido sul quale, il giorno dopo, si potranno ammirare dei cerchi perfetti formati da funghi bianchi cresciuti all'improvviso.
Le fate li hanno fatti spuntare per magia, in modo da delimitare una vera e propria "pista da ballo"; ma guai agli uomini che si appostano vicino a questi cerchi per spiarle, rischiano di fare una bruttissima fine....

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Immensi sono i poteri che la tradizione attribuisce alle Fate, ritenute capaci di operare qualunque prodigio. Una delle loro principali virtù è quella di leggere nel futuro, anche se raramente si degnano di rivelare agli uomini quale sorte li attende. Altra importantissima capacità - che forse nessun altro esponente del Piccolo Popolo possiede nella stessa misura - è quella di influenzare il destino degli esseri umani, distribuendo a piene mani virtù e difetti, disgrazie e fortuna. E poi, una Fata può:
.: cambiare aspetto e dimensioni a volontà, mutandosi in una vecchia, in un animale, in una pianta e diventando così piccola da poter dormire nel calice di un fiore;
.: creare oggetti dal nulla o trasportarli da un luogo all'altro in meno di un secondo, che si tratti di un minuscolo anello o di un immenso palazzo;
.: volare, servendosi di fragili ali che all'occorre n za le spuntano sulla schiena oppure di un
cocchio tirato da cigni o da altri animali alati, o standosene semplicemente seduta su una nuvola;
.: apparire e scomparire in un lampo;
.: dare la vita a oggetti inanimati o mutare gli uomini in pietra e e in animali;
.: rendersi invisibile;
.: fermare lo scorrere del tempo.
E' facile intuire che le Fate se lo volessero potrebbero soddisfare qualunque desiderio, ma anche danneggiare gravemente gli esseri umani. Per indurle a usare i loro poteri in favore degli uomini, il sistema migliore è quello di non mostrarsi avidi ed egoisti, e, soprattutto, di guadagnarsi la loro gratitudine

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Ma dove è possibile incontrare le fate? Certamente non possiamo trovarle dietro l'angolo di casa. Bisogna precisare che le fate vivono nei boschi e solo a determinate ore escono allo scoperto per danzare e divertirsi; vicino ai ruscelli, nelle radure, nei pressi dei boschi, sui prati e in tutti quei luoghi della natura incontaminati e lontano da qualsiasi intervento degli uomini possiamo vederle.
Le Fate danzano spesso sull'erba in ridde chiamate "Cerchi delle Fate", che costituiscono un grave pericolo per l'uomo che si trovi a passare di lì.
Il fascino selvaggio della musica può trascinarlo inesorabilmente verso il cerchio che, come i baci, il cibo e le bevande delle Fate, può ridurlo in schiavitù eterna nel loro mondo. Se un essere umano entra nel cerchio è obbligato ad unirsi ai saltelli forsennati di queste creature.
Lo sventurato prigioniero può essere salvato da un amico che, tenuto da altri per la giacca, segua la musica, allunghi le mani dentro al cerchio (tenendo un piede saldamente fuori) e afferri così il danzatore.
Nonostante spesso invece siano molto gentili, chi riceve una grazia dalle Fate non deve parlarne, perchè l'etichetta di queste creature richiede segretezza.
Stranamente, il comportamento da seguire esclude non solo che si rivelino agli altri mortali l'aiuto o i doni ricevuti, ma anche qualsiasi espressione di ringraziamento. Il piccolo essere servizievole quasi sempre si impermalirà e se ne andrà per non farsi più vedere.
Un altro strano ghiribizzo della natura delle Fate riguarda i prestiti. Se un mortale si fa prestare degli utensili o del cibo dalle Fate, porterebbe grave offesa se per gratitudine restituisse più di quanto ha originariamente preso in prestito.
Le Fate, invece, restituiscono i prestiti con interessi generosi.
L'ora è spesso un fattore fondamentale; anche se cercano di nascondersi, infatti, il più delle volte si possono scorgere le Fate, a mezzanotte, oppure nelle ore di luce crepuscolare che precedono l'alba e seguono il tramonto, ore che segnano il passaggio dalla luce all'oscurità o viceversa.
Da tener presente che l'alba è il momento in cui gli uomini possono sfuggire agli incantesimi delle Fate.


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