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RITRATTO - FRANCO SIMONE

Ultimo Aggiornamento: 28/07/2004 00:26
Utente Junior
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28/07/2004 00:26

BIOGRAFIA DI FRANCO SIMONE
BIOGRAFIA DI FRANCO SIMONE

Franco è nato vicino al mare (ad Acquàrica del Capo, paesino del Salento) e del mare possiede molte caratteristiche: la naturalezza, l’imprevedibilità "creativa", la confidenza con i grandi spazi…

Presso la Casa dello Studente di Roma, dove porta avanti i suoi studi di Ingegneria, ogni sera, nella sua camera, si riunisce un gruppo di compagni di studi che gli chiede di cantare. Le più richieste sono proprio le canzoni che Franco ha composto come semplice sfogo personale, come si trattasse di pagine di diario. Si crea puntualmente un clima da "recital": anche i più "arrabbiati" di quei compagni (siamo in pieno fermento studentesco) si lasciano trasportare dalle musiche e dai testi di Franco. Sono proprio loro i primi a chiamarlo "poeta con la chitarra".

Incoraggiato da questo speciale pubblico, Franco si presenta, nel 1972, al Festival di Castrocaro, riservato ai nuovi talenti, e vince come cantante e come autore: alla finale televisiva arrivano ben 3 sue canzoni.

Credono subito in lui la casa discografica RI-FI Record, già "responsabile" dei maggiori successi di Mina, Iva Zanicchi, Fausto Leali … ed un produttore, Ezio Leoni, dal fiuto infallibile (gli si deve la consacrazione di nomi come Celentano, Gabriella Ferri, Luigi Tenco…). Di Franco dice subito: "E’ inevitabile che piaccia al pubblico… ha talento naturale nel comporre ed una voce inconfondibile che usa con la naturalezza con cui respira…"

A distanza di pochi mesi da Castrocaro, Franco è presente alla "Gondola d’argento" di Venezia, insieme a 2 speciali nuovi personaggi: Alice e Antonello Venditti. "Sorrisi e canzoni" saluta l’arrivo di questi 3 debuttanti di lusso col titolo: "Pulcini, annata buona!"

Non tutto, però, è così facile: Franco non appartiene a nessuna "scuola", non ubbidisce a nessuna moda, non si piega ad alcuna esigenza commerciale. Molti hanno problemi a "catalogarlo": in un periodo di finti "ribelli", lui, come ogni vero artista, è un ribelle autentico che scrive canzoni in apparenza tradizionali, ma in realtà innovative… come tutto ciò che nasce in libertà di espressione.

Nel 1974 Franco è al Festival di Sanremo, dove canta una canzone che, a distanza di tanti anni, l’ha consacrato vincitore morale di quell’edizione: si tratta di "Fiume grande", venduta in centinaia di migliaia di copie in giro per il mondo, in italiano, in francese ("Je ne comprends plus rien") e in spagnolo ("Rio grande").

Nel ’76 arriva il grande successo con un album, "Il poeta con la chitarra", che contiene, tra l’altro, "Tu… e così sia", con cui Franco vince la "Gondola d’oro" nel ’77, "Tentazione", che il sondaggio di un prestigioso settimanale inserisce tra le 50 canzoni più belle del secolo, ed una personalissima rilettura de "Il cielo in una stanza" del "fratello maggiore" Gino Paoli, con cui Franco si guadagna, nel ’78, una seconda "Gondola d’oro".

Sempre nel ’77 la critica specializzata gli conferisce il "Premio del Paroliere" per il contenuto poetico dei suoi testi, confermato anche con la pubblicazione di un brano coraggioso come "Il vecchio del carrozzone", in cui, primo tra i cantautori italiani, affronta con intensa partecipazione il problema della vecchiaia.

L’album "Respiro", pubblicato subito dopo, oltre alla canzone dal titolo omonimo (ormai riconosciuta come una delle più belle canzoni italiane di tutti i tempi) contiene un brano "scandaloso" per la sua assoluta sincerità: "Cara droga". Ancora una volta Franco arriva al successo in un modo inconsueto, depistando chi si aspetta da lui solo belle melodie, magari ai limiti del disimpegno. Chi non si stupisce mai è il pubblico che va ad ascoltarlo dal vivo, cogliendo la coerenza di un artista che può passare con disinvoltura da temi romantici ad altri di maggiore spessore, senza contraddizione, come succede quando si hanno abitudini musicali non "viziate".

Questo modo di proporsi costituisce forse la chiave per capire l’enorme successo internazionale che Franco riscuote, a partire da quegli anni. Con una discografia ricchissima (oltre a quelli in italiano, registra 8 album in spagnolo ed uno in greco) si piazza per ben 10 volte al primo posto nelle classifiche straniere, soprattutto in quelle dell’America Latina. Succede con "Tu… siempre tu" (Tu… e così sia"), "Rio grande" ("Fiume grande"), "Tentaciones" ("Tentazione"), "Respiro" (stesso titolo), "Paisaje" (Paesaggio"), "Esta noche" ("A quest’ora"), "Tu para mi" ("Tu per me"), "Aquì" (inedito in italiano), "Magica" ("Malafemmena"), "El comico" ("Totò").

Leo Rivas, un attento commentatore d’oltreoceano dichiara: "Questo artista italiano sta cambiando, in una lingua che non è la sua, il nostro modo di scrivere canzoni…"

In alcuni paesi (Argentina, Cile, Corea, Canada…) i testi delle sue canzoni, che lui stesso traduce in spagnolo, vengono studiati nelle scuole.

La grande sorpresa è arrivata pochi anni fa dagli inaccessibili Stati Uniti: per più di dieci settimane Franco è presente nelle classifiche di vendita ufficiali (quelle "sacre" della rivista "Bilboard") col suo album "Totò" ("El comico" nella versione spagnola). A parte Domenico Modugno, è la prima volta che un cantautore italiano trova spazio in quelle classifiche.

Anche in questa occasione, però, la naturale riservatezza di Franco, abituato a farsi sentire solo attraverso le sue canzoni, lo porta a non "strombazzare" l’eccezionalità del fatto.

Ma torniamo in Italia. Dopo "Paesaggio" del ’78, album contenente, oltre all’omonima canzone, una stupenda rilettura della portoghese "La casa in via del campo", arrivano "Franco Simone" (che contiene, tra l’altro, "A quest’ora") poi "Racconto a due colori" (contenente, tra l’altro, "Tu per me").

Il 1982 è l’anno di "Gente che conosco", album che, anche grazie alla collaborazione di un produttore geniale come Roberto Danè, apre un nuovo importante capitolo: con canzoni fresche ed originali, Franco racconta i suoi sogni, quelli che si fanno davvero mentre si dorme. Il risultato è straordinario: "Sogno della galleria" ne è un esempio.

"Camper", album del 1984, contiene un altro classico: "Notte di San Lorenzo".

Nel 1985 Franco torna al Festival di Sanremo, anche se sa di essere l’artista meno adatto a questo genere di manifestazioni, che richiedono canzoni "a presa rapida"; le sue ci mettono magari molto ad "arrivare", ma poi diventano puntualmente degli evergreen. Infatti la sua canzone in gara, "Ritratto", è l’ultima ad essere notata, ma è anche l’unica, insieme a "Donne" di Zucchero, a rimanere in classifica per molti mesi.

Il 1986 è l’anno de "Il pazzo, lo zingaro ed altri amici". Contiene, come sempre, canzoni molto ispirate: "Viva settembre", "Gli uomini", "Luna, tu lo sai"…

"Totò", album destinato a fare il giro del mondo, arriva nel 1989. Si tratta di un omaggio al grande comico napoletano, verso il quale Franco nutre un’autentica venerazione. Contiene, oltre all’omonima canzone, una nuova, stupenda versione di "Malafemmena".

Il ’90 è l’anno di "vocEpiano" ("Dizionario dei sentimenti"), uno dei dischi più suggestivi di Franco, registrato col semplice accompagnamento di un pianoforte a coda, nell’arco di un pomeriggio.

La voce di Franco, a nudo come non mai, diventa lo strumento attraverso il quale passano le emozioni di 12 autentici capolavori, suoi e di altri "fratelli maggiori" (Brel, Bindi, Serrat, Modugno…). Lo stesso Domenico Modugno telefonò in diretta nel corso di un programma televisivo, complimentandosi con Franco per come aveva saputo accostarsi ad una canzone bella e difficile come "Meraviglioso".

Nel corso del ’92 Franco compone delle musiche per un musical, dal titolo "A piedi nudi verso Dio", portato nei teatri, partendo dal Brancaccio di Roma, dalla grande cantante-attrice Maria Carta.

Nel ’94 arriva un album pubblicato esclusivamente in lingua spagnola, "La ley del alma (y de la piel)", che dopo qualche anno apparirà anche in Italia in un cofanetto dal titolo "Neolatino".

Segue "Venti d’amore" (’95), in cui Franco, accanto ad un inedito ("Angeli in prestito"), ricanta, con nuovi arrangiamenti, 11 suoi grandi successi.

L’amore e la frequentazione della musica classica hanno proiettato Franco, a partire dal ’97 in una dimensione che gli ha aperto nuove, insperate prospettive: è stato scelto come voce protagonista per una composizione di musica classica che vede in scena più di 200 musicisti e un quartetto di voci classiche (soprano, tenore, contralto, baritono). Si tratta della "Missa Militum", composizione sacra dedicata alle forze di pace nel mondo. Accanto a lui, c’è stato, come voce recitante, Giorgio Albertazzi e poi Alessandro Haber. Le rappresentazioni di Foligno, Città di Castello, Palermo, Todi, Perugia… hanno segnato dei veri trionfi per Franco, alle prese con una partitura bella, quanto difficile, che richiede eccezionale capacità interpretativa, duttilità ed estensione vocale ai limiti dell’impossibile.

I TG di tutti i canali RAI hanno dedicato ampio spazio all’evento.

L’edizione del 12 giugno 1998, organizzata dal Sindaco Rutelli per il Comune di Roma, presso la Basilica di Santa Maria in Aracoeli, è stata trasmessa in mondovisione via satellite da Rai International.

L’album "Notturno fiorentino" (del ‘98), passa da melodie lineari, ma nobili (la stessa "Notturno fiorentino", "Una storia lunga una canzone", "Navigando", "In un minuto") a brani di ampio respiro come "Pane", inno alla libertà in cui Franco duetta col grande soprano Adriana Maliponte. Ci sono poi un’ "Ave Maria" di Bach-Gounod da brivido, una poesia struggente di Salvatore Di Giacomo, "Pianefforte ‘e notte" (musicata dallo stesso Franco) fino ad arrivare a "Figlio d’amore", ninna nanna ad un figlio drogato cantata con Maria Carta, la grande interprete scomparsa qualche anno fa. Da ascoltare!

Nel 2001 arriva un album nato dal felice incontro artistico di Franco con Nikos Papakostas, mitico arrangiatore-compositore greco. In Italia se ne prende cura Beppe Carletti (fondatore storico e leader del gruppo dei Nomadi) che lo inserisce nel catalogo della sua etichetta "Segnali caotici" (distrib. CGD-Warner). Il CD, dal titolo "Eliòpolis - La città del sole", registrato con una straordinaria orchestra balcanica, tra le tante chicche contiene un duetto con Iva Zanicchi ("Ti dovresti vedere dopo") e dimostra che Franco riesce a trovare sempre nuove forme espressive. Alla sua prima presentazione a Bruxelles, l'album viene premiato con il GRAN PREMIO EUROPEO W.A.M (Web Award of Music) della cultura Etnico-Musicale.

Artista rigorosissimo, al di sopra delle stagioni e delle mode, accanto allo spettacolo legato al suo repertorio abituale, Franco, a partire dal ’99, ne propone un altro di arie sacre, in teatri e cattedrali. A questo particolarissimo concerto, dal titolo "Canto d’amore", già diffuso in televisione via satellite, è giunto dopo un lunghissimo lavoro di ricerca, composizione ed elaborazione, iniziato negli anni settanta.

L’uso delle tante lingue (italiano, latino, inglese, francese, spagnolo fino ai dialetti siciliano e salentino) dimostra che gli uomini, in qualunque modo si esprimano, possono vibrare tutti per le stesse belle emozioni.

Verso la fine del 2002 Franco è entrato in sala d'incisione, per registrare un nuovo album.

dal sito ufficiale http://www.francosimone.it

[Modificato da VWGOLFLOVER 28/07/2004 0.37]

Utente Junior
OFFLINE
25/05/2004 21:07


Lo so che questo non è lo spazio delle dediche,ma siccome è un testo di canzone e sicuramente qualcuno lo cerca e lo vuole leggere (e magari dedicare alla persona che ama [SM=g27828])
Io dedico questo brano alla persona che amo tanto;magari glielo potessi cantare [SM=g27813]

RITRATTO - FRANCO SIMONE (SANREMO 1985)

(Autori: Colombo - Simone)


Hai ragione tu
non ho fatto mai
delle grandi cose per te
proprio questa sera
tenterò di fare
un ritratto vero di te
prenderò un pennello
cercherò una tela
lo dirò coi colori
quanto hai di luce
anche nella voce
lo dirò con le note
se tu non ci fossi
mi potrei sentire
animale ferito
ma non posso stare male
se la vita mi regala schiaffi
e tu ami il mio dolore.
E' l'amore che mi sveglia
e mi trascina in fondo al mare
è l'amore che confonde tutto
vivere e morire
una lama dentro me.
Ma non ho parole
né pennelli né canzoni
sono solo quel che sono
ma so bene come amarti
adesso che mi stai guardando
con l'azzurro dentro gli occhi.
Cambia
come fanno i giorni
questa nostra storia
ma ogni volta che sento
un vento gelido nell'aria
io ti vengo a cercare
ma non posso stare male
se la vita mi regala schiaffi
e tu ami il mio dolore.
E' l'amore che mi sveglia
e mi trascina in fondo al mare
è l'amore che confonde tutto
vivere e morire
una lama dentro noi.
Ma non ho parole
né pennelli né canzoni
sono solo quel che sono
ma so bene come amarti
adesso che mi stai guardando
con l'azzurro dentro gli occhi.
Bella questa sera
bella ogni sera
quando sono con te.


BY VWGOLFLOVERRR

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