I Fenici

I Fenici
Gli antichi abitanti delle città della costa orientale del Mediterraneo, corrispondente circa all'attuale Liba­no, non definirono mai sé stessi con il nome di Fenici, che invece fu loro imposto dai Greci, con i quali vennero ben presto in contatto, nel corso dei loro viaggi.

Il nome di Fenici si deve forse al caratteristico colore rosso-porpora delle loro stoffe, colore definito in greco per l'appunto foinix.

I Fenici invece denominarono sé stessi raramente con il nome generico di Cananei, dalla terra di Canaan, antico nome della regione siro-palestinese, e più frequentemente con i nomi delle singole città di pro­venienza.

Sono rimaste dunque ad esempio le testimo­nianze dei Tirii e dei Sidonii, abitanti rispettivamente delle antiche città ancora oggi esistenti Tiro e Sidone.

Per quanto riguarda i Fenici abitanti nelle colonie dell'Occidente mediterraneo, venuti ben presto in con­tatto con i Romani, furono da questi denominati unita­riamente Punici, nome questo che ricalca in modo spe­culare il termine greco.

Invece, al pari degli abitanti del­la costa orientale del Mediterraneo, i Fenici di Occidente definirono sé stessi con i nomi delle loro città. Pertanto, a titolo esemplificativo, si possono ricordare i Bithiensi e i Sulcitani, abitanti rispettivamente delle antiche Bi-thia e Sulcis, in Sardegna.

Attualmente il mondo degli studi, anche per evitare sovrapposizioni e incomprensioni, tende a definire con il nome di Fenici gli abitanti delle città della costa siro-palestinese e, in Occidente, gli abitanti degli insediamen­ti del Mediterraneo occidentale prima della loro conqui­sta da parte di Cartagine verso la fine del VI sec. a.C. Con il nome di Punici vengono invece indicati gli abi­tanti dei centri di Occidente dopo la conquista da parte di Cartagine. Infine, con il nome di Cartaginesi sono de­nominati gli abitanti della metropoli nord-africana.

L'unico aspetto che realmente unì questo popolo fu l'uso dell'alfabeto e quindi della medesima lingua, che lo segui da Oriente a Occidente nel corso dei suoi viaggi e della sua storia.


(dal sito digilander.libero.it)

I Fenici furono arditi marinai e avveduti commercianti.
La loro flotta comprendeva navi da trasporto e navi da guerra.Queste ultime terminavano a prua con uno sperone che serviva a colpire le navi nemiche.

I Fenici furono molto abili, non solo nel tingere le stoffe servendosi della porpora, ma anche nel lavorare il vetro tanto che ci hanno tramandato degli oggetti che denotano uno squisito senso dell'arte.

Molto importante è la funzione storica esercitata dai Fenici, popolo di commercianti e colonizzatori, per il contributo da essi dato alla diffusione della civiltà tra l'oriente e l'occidente mediterraneo.
Quando la Fenicia, invasa dagli imperi prima d'Oriente e poi d'Occidente, perse il suo ruolo predominante, diventò erede della sua potenza marittima Cartagine che unì sotto il suo impero le colonie fenicie del Mediterraneo centrale ed occidentale.
Assai utile sarà la flotta fenicia ai Persiani durante le spedizioni contro la Grecia.

Il più grande merito dei Fenici rimane comunque l'invenzione e la diffusione dell'alfabeto, che è una scrittura molto più pratica e rapida rispetto a quella geroglifica e cuneiforme. L'alfabeto fenicio era composto di 22 lettere tutte consonanti.

Casa di Riposo
Secondo la credenza fenicia, l'anima rimaneva a contatto dal corpo anche dopo la morte. Era perciò necessario avere ogni cura per la conservazione del corpo, che veniva accuratamente chiuso in un sarcofago e posto in una profonda tomba chiamata Casa di Riposo.