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Surrealismo

Ultimo Aggiornamento: 16/07/2004 20:37
Utente Senior
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16/07/2004 20:37

Movimento letterario ed artistico nato e Parigi sotto l'impulso teorico di André Breton con la pubblicazione, nel 1921, del Primo Manifesto del Surrealismo.
Mossi da motivazioni ideologiche prima ancora che estetiche - l'adesione al marxismo ne costituirà un tratto saliente - i surrealisti rifiutarono la nozione di autonomia dell'arte (I'art pour l'art) e concepirono l'attività artistica come mezzo per esprimere "il funzionamento reale dei pensiero". L'arte deve essere il risultato dell'immediata corrispondenza tra inconscio e gesto poetico o pitorico: la coscienza non deve esercitare alcun controllo morale o razionale sui risultati finali, in ossequio a canoni estetci prestabiliti o a tabù. Perciò i surrealisti ricorrono al principio dell"'automatismo psichico" (preso a prestito dalla psicanalisi freudiana e adattato al dominio della creazione artistica), e al sogno come luogo privilegiato in cui approdare a una "surrealtà" intesa quale "punto supremo" in cui tutte le contraddizioni trovano soluzione.
La ricerca di un "modello puramente interiore" cui la pittura deve ubbidire, trovò ispirazione in varie fonti: il simbolismo visionario di Moreau, l'effetto di straniamento degli interni metafisici di De Chirico, la radicalità dadaista di Duchamp, la spontaneità dell'astrazione lirica di Kandinsky, la valenza magica ed egnimatica dell'arte dell'Oceania, dell'Alaska e del Nuovo Messico, la creatività irrazionale dei malati mentali.
I pittori surrealisti non appaiono quindi come un gruppo omogeneo (come gli impressionisti francesi). In a particolare ognuno di loro ha un suo modo personale di portare alla luce la propria psiche, fra di essi Salvador Dalì si distingue per la sua originale teoria della "paranoia critica", definita come "metodo spontaneo di conoscenza irrazionale dei fenomeni deliranti", che mira ad oggettivare le immagini oniriche.
Poichè l'obiettivo era di tradurre l'attività dell'inconscio in termini plastici, una grande verietà di stili era ammessa. A tale scopo i surrealisti misero a punto numerose tecniche inedite: il collage il frottage (Ernst) la pittura automatica (Masson,Mirò e Tanguy), i quadri di sabbia (Andre Masson), i rayogrammes (Man Ray), la decalcomania (Oskar Dominguez) il fumage (Wolfang Paalen).
La poetica surrealista coinvolse anche altri artisti che, pur non aderendo ufficialmente al Surrealisrno, ne furono comunque influenzati (Picasso e Klee).
Alla fine degli anni '20 il movimento si internazionalizzò sviluppandosi in Belgio (Magritte) ìn Cecoslovacchia e in Giappone.
Durante la seconda guerra mondiale numerosi surrealisti emigrarono negli Stati Uniti, dove pittori quali Masson, Ernst e Matta influenzarono in modo determinante la pittura americana (Arshile Gorky e l'Espressionismo astratto).
Dopo la guerra, rotture ed esclusioni, ma anche nuove adesioni, modificarono il profilo del gruppo.
Va infine menzionata la particolare importanza accordata dai surrealisti all'attività espositiva, che si concretizzò in una serie di mostre internazionali, la prima tenutasi a Londra nel 1938 e l'ultima a Parigi nel 1966.

(dal sito www.guzzardi.it/arte)

Utente Junior
OFFLINE
01/05/2004 21:54

Il surrealismo, come le altre avanguardie nasce dopo un radicale cambiamento di pensiero, che modifica via via le strutture sociali, i sistemi filosofici e le modalità dell’arte e della letteratura.
All’inizio del ‘900 la società nel suo complesso sta mutando, e non molto lentamente, cambia nei modi di produrre, nei rapporti sociali; cambia pure il modo di percepire e concepire realtà e scienza basti ricordare la figura di Albert Einstein.
Il Surrealismo, come il Dadaismo, è un movimento di rivolta che nasce dal rifiuto della guerra e che contesta la ragione, la logica e la morale tradizionale. Se il dadaismo è un movimento puramente negatore, il surrealismo vuole oltrepassare il pessimismo per costruire una nuova visione del mondo, che possa cambiare la vita e trasformare la società. Sfruttando le intuizioni della psicanalisi, nonché la crisi succeduta alla guerra, tale movimento pose il sogno e le forze dell’inconscio come punto di partenza. Rifiutando le leggi della logica e facendo leva sull’automatismo psichico mirava a rappresentare in piena libertà le associazioni del pensiero. Contro la realtà alienata e consumata dalle abitudini, si ricercò l’ignoto e il meraviglioso, traendo da ciò immagini visionarie come nelle opere di Mirò, Magritte, Dalì.
I surrealisti intendono l’arte come uno strumento di liberazione integrale dell’uomo, mirano al risveglio della sua fantasia, dei suoi desideri, di tutte quelle forze interiori che la ragione e le convenzioni sociali reprimono: il sogno, il fantastico, l’inconscio. L’artista deve rompere ogni argine che frena la libertà espressiva e nel fare questo può e deve contrapporsi alla tradizione


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