LA COMMUNITY DI MARINA E DELLE SUE CARTOMANTI


NOVITA' PER I CONSULTI IN CHAT

 
Stampa | Notifica email    
Autore

PASSIFLORA

Ultimo Aggiornamento: 24/07/2004 16:13
Utente Veteran
OFFLINE
24/07/2004 16:13

Il nome 'Passiflora' dato formalmente da Linneo nel 1753, deriva dalle parole latine Flos Passionis, fiore della passione, con riferimento alla passione di Gesù Cristo. Tale nome era in uso da parecchi anni e probabilmente fu attribuito a questi rampicanti dai primi missionari che seguirono i viaggi di Cristoforo Colombo. Ad essi, suggestionati dalla accesa volontà di convertire i popoli americani, non sarà sembrato vero di 'vedere' in un fiore di quel continente i segni della Passione. Guglielmo Betto, nel suo libro 'I frutti tropicali in Italia' cita un 'Erbario o Storia Generale delle piante' di Pietro Antonio Michiel pubblicato tra il 1553 ed il 1565 nel quale è presente la P. già allora coltivata in Italia. Il missionario Padre Giacomo Bosio nel 'Trattato sulla Crocifissione di Nostro Signore' del 1610 aveva descritto i simboli della passione di Cristo presenti nei suoi fiori. Nella tradizione i 3 chiodi sono rappresentati dai 3 stigmi, la corona di spine dalla corona dei filamenti, i 5 petali ed i 5 sepali simboleggiano i 10 apostoli rimasti fedeli a Gesù Cristo, l'androginoforo richiama la colonna della flagellazione ed i viticci ovviamente rappresentano i flagelli; le 5 antere sono le 5 ferite; la leggenda ha trovato altri riferimenti, altre fantasiose e suggestive analogie.

Pur essendo tra i rampicanti più belli, in Italia le Passiflore sono immeritatamente trascurate. Nulla hanno da invidiare ai fiori più spettacolari, né mancano in esse varietà di forme, di colori e di bellezze tali da ritenerle uniche. Infatti sono suggestive per i loro fiori originali, a volte perfino bizzarri, offrono ottimi frutti e riempiono l'aria di colori e di profumi. Persino le loro foglie sono particolari, poiché hanno spesso forme inconsuete e colorazioni pittoresche. A me sembra che il genere Passiflora abbia qualcosa di superiore rispetto alle altre famiglie di piante, quasi che sia avvenuta una evoluzione più avanzata. Osservando con attenzione questi vivaci rampicanti, si rimane stupiti proprio per la molteplicità, la diversità, la stravaganza e l'arte delle varie strutture: fiori, frutti, foglie, ecc. che presentano sempre qualcosa di stupefacente e di magico.
Il genere Passiflora, nella classificazione botanica universalmente accettata delle Dicotiledoni, è ascritto alla famiglia delle Passifloraceae, a loro volta inserite nell'ordine delle Passiflorales, Tribù Passifloreae. La famiglia delle Passifloracea contiene oltre 600 specie divise nei generi: Passiflora, Adenia, Modecca, Gynopleura, Ophiocaulon, Smeathmannia ecc.. Tra queste il genere Passiflora è il più importante. Da solo comprende oltre 465 specie, quasi tutte adattate al portamento rampicante e lianoso; ma esistono anche cespugli, alberi e piante erbacee perenni ed annuali. Alcune sono ancora oggetto di controversie tra gli esperti per arrivare ad una classificazione corretta e definitiva. Ma nel frattempo ne sono state scoperte di nuove anche recentemente. In zone impervie delle Ande o nelle foreste inesplorate ve ne potrebbero essere ancora da identificare. Gli ibridi sono moltissimi, proprio grazie all'alto numero di specie che possono essere combinate tra loro. In questo modo sono state ottenute piante eccezionalmente belle. Istituti specializzati stanno attuando piani sistematici di ibridazione, cosicché molti altri ne verranno registrati.

La provenienza geografica della maggior parte delle Passiflora e èl'America centromeridionale, in particolare le vaste zone, tropicali e subtropicali, che vanno dalla cordigliera delle Ande fino alle coste dell'Oceano Atlantico. Nazioni ricche di queste piante sono: Brasile, Venezuela, Costa Rica Nicaragua, Guatemala, Columbia, Ecuador, Bolivia, Messico, Guyana, Perù, Paraguay, Argentina, Honduras, Giamaica, ecc. Alcune specie, in numero più limitato, sono invece nordamericane (Stati Uniti), australiane ed asiatiche. Questi rampicanti furono importati in Europa nella prima metà del secolo 17°. Tra di essi in particolare la P. caerulea si è ormai naturalizzata in diverse località della nostra penisola, specialmente nell'Italia centro meridionale.
I sistematici dividono il genere Passiflora in 24 gruppi omogenei denominati 'Sottogeneri' a loro volta suddivisi in 'Sezioni. La classificazione è quindi complessa e ciò è dovuto al numero elevato di specie che si sono evolute differenziandosi in varie direzioni.

I fiori delle Passiflore hanno caratteristiche e strutture uniche nel mondo vegetale e sono molto apprezzati per la loro indubbia audace eleganza. Grazie ai loro vivaci filamenti richiamano la bellezza dei fuochi artificiali. Sono normalmente ermafroditi, ascellari e solitari, raramente riuniti a coppie (P. biflora) od in racemi (P. racemosa). Le dimensioni variano dai piccolissimi fiori della P. suberosa (5/6 mm) ai grandi fiori della P. quadrangularis (12/15 cm)

Partendo dal peduncolo del fiore, che normalmente prende origine lungo il fusto all'ascella delle foglie, si incontrano 3 brattee. A volte sono ampie e vistose e di colore contrastante rispetto ai fiori, spesso sono fornite di particolari ghiandole nettarifere. La P. foetida ad esempio possiede originali e grandi brattee filamentose e finemente suddivise. La posizione e la forma delle brattee è elemento identificativo importante per l'attribuzione ad un determinato Sottogenere.

Segue poi il calice del fiore che sorregge i sepali, i petali, la corona dei filamenti e la colonna dell'androginoforo recante l'ovario, le antere e gli stigmi. La forma del calice tubolare è diversa nei vari Sottogeneri, ad esempio molto allungato nel Sottogenere Tacsonia e più corto in altri. All'interno di esso in molte specie vi è l'anello del nettare e vi prende origine androginoforo. Alla base di quest'ultimo si trova il limen che, contrapposto all'opercolo della corona dei filamenti, nelle specie che ne sono provviste, chiude la cavità del calice. La colonna dell'androginoforo prosegue fino ai 5 filamenti che portano le antere produttrici del polline, poi viene l'ovario che è destinato ad ingrossarsi fino a diventare frutto. Il fiore termina con i 3 stili recanti gli stigmi che sono i recettori del polline stesso.
Esternamente il calice prosegue nei 5 sepali, dotati quasi sempre nella pagina inferiore di una carenatura esterna di irrobustimento e di un uncino apicale. Sono normalmente verdi sotto e di colore simile a quello dei petali sopra.

I 5 petali, alternati ai sepali, completano la corolla del fiore. Sono quasi sempre molto vistosi, più grandi e più intensi dei sepali stessi. In qualche specie invece sono assenti o ridotti, tanto che la simmetria del fiore diventa a stella con 5 punte anziché con 10 (P. cinnabarina).

Da ultimo, originanti dalla parte centrale della corolla e posta sopra i petali, vi è la corona dei filamenti. Questa struttura, molto variabile per forma, dimensioni e colori all'interno delle varie specie, arricchisce esteticamente il fiore e probabilmente serve a favorire una maggiore attrazione nei confronti degli insetti impollinatori. I filamenti sono talvolta disposti in più serie, possono superare in lunghezza i petali e sono colorati alternativamente con tinte contrastanti tra di loro in modo da ottenere un notevole effetto pittorico simile a cerchi concentrici. Partendo dalla base, si assottigliano verso l'apice e spesso si arricciano. Il loro numero è normalmente molto grande, arrivando ad alcune centinaia.
Molti fiori sono dotati di profumo, ma quello di alcune specie per noi è un po' fastidioso e poco gradevole.

I frutti della Passiflora, che si originano dall'ovario, sono normalmente bacche, formata da un tegumento leggero, quasi cartaceo, colorato, a maturazione, di giallo, di viola, di blu e di nero, od elegantemente striato di giallo e di verde. La forma è ovoidale od allungata. In qualche caso invece è una capsula che a maturazione si apre spontaneamente per rilasciare i semi. Le dimensioni vanno dai piccoli frutti grandi come piselli della P. suberosa ai frutti grandi come uova di tacchino della P. quadrangularis. L'interno del frutto è costituito da una polpa gelatinosa (arillo) contenente i semi. Molte passiflore producono frutti commestibili, delicati per sapore e profumo tanto che, per questo motivo, alcune specie sono coltivate industrialmente. Tra le passiflore dai frutti più deliziosi vi sono: P. antioquiensis, P. coccinea, P. edulis, P. laurifolia, P. ligularis, P. maliformis, P. membranacea, P. mixta, P. mollissima, P. nitida, P. vitifolia. Non poche di queste, se fossero coltivate in Italia, fruttificherebbero regolarmente nella zona degli agrumi e nella zona dell'ulivo.



Utente Junior
OFFLINE
01/05/2004 18:15

La Passiflora fa parte della famiglia delle "Passifloraceae".
Nome locale: Fior della passione.

Caratterische:
Ha foglie trilobate con lunghi viticci, fuori color crema o lavanda con filamenti violetti.

Impieghi:
Il frutto ovale, possiede una polpa bianca, succosa, utilizzata nella produzione di bevande rinfrescanti e di gelati.
Gli "indigeni americani", usavano la pianta intera come medicinale.

Habitat:
Suolo fertile, soleggiato o in penombra.


Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum
Tag cloud   [vedi tutti]

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 23:10. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com